martedì, ottobre 28, 2003

L'imbarazzo della scelta

sono soloooooo


L'avete mai visto così?
OLIMPICO stadio, senza NESSUNO dentro ;)
La foto è stata scattata col TELEFONINO ( maggico ) dal centro della CURVA SUDDE!!!
Vuoi mettere? la prima volta che entro in curva, ed ero praticamente solo io, su ottantamila posti
disponibili, c'era solo l'imbarazzo della scelta no?
Scritte RUPESTRI

Messaggi SUBliminali

in effetti, non era questo il primo modo di comunicazione dell'UOMO?
tutto sta a capire, che cakkio significa ;)

mercoledì, ottobre 15, 2003

scoprite le differenze, se ci sono


il mio cane


50 cent


Florian del Grande Fratello
una vana speranza...


...e a loro chi li aiuta?

giovedì, ottobre 09, 2003


Vajont 09-10-1963 ore 22.39
una prece




La frana che si staccò alle ore 22.39 dalle pendici settentrionali del monte Toc precipitando nel bacino artificiale sottostante aveva dimensioni gigantesche. Una massa compatta di oltre 270 milioni di metri cubi di rocce e detriti furono trasportati a valle in un attimo, accompagnati da un'enorme boato. Tutta la costa del Toc, larga quasi tre chilometri, costituita da boschi, campi coltivati ed abitazioni, affondò nel bacino sottostante, provocando una gran scossa di terremoto. Il lago sembrò sparire, e al suo posto comparve una enorme nuvola bianca, una massa d'acqua dinamica alta più di 100 metri, contenente massi dal peso di diverse tonnellate. Gli elettrodotti austriaci, in corto-circuito, prima di esser divelti dai tralicci illuminarono a giorno la valle e quindi lasciarono nella più completa oscurità i paesi vicini.

La forza d'urto della massa franata creò due ondate. La prima, a monte, fu spinta ad est verso il centro della vallata del Vajont che in quel punto si allarga. Questo consentì all'onda di abbassare il suo livello e di risparmiare, per pochi metri, l'abitato di Erto. Purtroppo spazzò via le frazioni più basse lungo le rive del lago, quali Frasègn, Le Spesse, Cristo, Pineda, Ceva, Prada, Marzana e San Martino.

La seconda ondata si riversò verso valle superando lo sbarramento artificiale, innalzandosi sopra di esso fino ad investire, ma senza grosse conseguenze, le case più basse del paese di Casso. Il collegamento viario eseguito sul coronamento della diga venne divelto, così come la palazzina di cemento, a due piani, della centrale di controllo ed il cantiere degli operai. L'ondata, forte di più di 50 milioni di metri cubi, scavalcò la diga precipitando a piombo nella vallata sottostante con una velocità impressionante. La stretta gola del Vajont la compresse ulteriormente, facendole acquisire maggior energia.

Allo sbocco della valle l'onda era alta 70 metri e produsse un vento sempre più intenso, che portava con se, in leggera sospensione, una nuvola nebulizzata di goccioline. Tra un crescendo di rumori e sensazioni che diventavano certezze terribili, le persone si resero conto di ciò che stava per accadere, ma non poterono più scappare. Il greto del Piave fu raschiato dall'onda che si abbatté con inaudita violenza su Longarone. Case, chiese, porticati, alberghi, osterie, monumenti, statue, piazze e strade furono sommerse dall'acqua, che le sradicò fino alle fondamenta. Della stazione ferroviaria non rimasero che lunghi tratti di binari piegati come fuscelli. Quando l'onda perse il suo slancio andandosi ad infrangere contro la montagna, iniziò un lento riflusso verso valle: una azione non meno distruttiva, che scavò in senso opposto alla direzione di spinta.

Altre frazioni del circondario furono distrutte, totalmente o parzialmente: Rivalta, Pirago, Faè e Villanova nel comune di Longarone, Codissago nel comune di Castellavazzo. A Pirago restò miracolosamente in piedi solo il campanile della chiesa; la villa Malcolm venne spazzata via con le sue segherie. Il Piave, diventato una enorme massa d'acqua silenziosa, tornò al suo flusso normale solo dopo una decina di ore.

Alle prime luci dell'alba l'incubo, che aveva ossessionato da parecchi anni la gente del posto, divenne realtà. Gli occhi dei sopravvissuti poterono contemplare quanto l'imprevedibilità della natura, unita alla piccolezza umana, seppe produrre. La perdita di quasi duemila vittime stabilì un nefasto primato nella storia italiana e mondiale........... si era consumata una tragedia tra le più grandi che l'umanità potrà mai ricordare.

martedì, ottobre 07, 2003

Adottiamo un ex combattente

clicca sulla foto ed ascolta...


Ascolta l'orrore...

una lodevole iniziativa dell'ENPA Ente Nazionale Protezione Animali,
punta a raccogliere dei fondi per mantenere l'adozione a distanza dei cani Pit Bull, e non solo, sequestrati
dai ring degli incontri illegali.
Chi ha dei cani, come me che ne ho DUE, può ben immaginare cosa significhi spingere alla morte due esseri della
stessa specie, non è ne più, ne meno che costringere due uomini ad uccidersi per denaro, con l'unica differenza che
due cani, per soldi, non si ammazzerebbero mai, due uomini si.
Vi riporto qui sotto un estratto dal sito con le spiegazioni dei termini per l'adozione, e ci vuole veramente poco : 20 € al mese.
Ci possiamo anche riunire in più persone, mettere pochi spicci a testa e contribuire.
Chi è interessato mi può mandare una mail al mio indirizzo isabu75@tin.it oppure mi può chiamare al telefono 3337763512.
Ci conto ragazzi!!!!



Forse non sai che in Italia i combattimenti tra cani sono un orrore che dilaga.
E che le sue vittime aumentano, così come il denaro insanguinato delle scommesse nelle tasche della malavita che li
organizza. Allevati nella violenza per la violenza, torturati nella mente e nel fisico, drogati e infine scatenati l’uno contro l’altro a sbranarsi, migliaia di cani muoiono così.
Molti di meno escono da quest’inferno, bisognosi di quell’aiuto che ogni uomo gli deve e che l’Enpa ha per missione.
E’ un aiuto difficile, che solo uno staff professionalmente qualificato può dare, non fatto soltanto d’amore ma anche
di studio e di ricerca, perché ridare la vita a un cane diventi sempre più semplice e sicuro e perché presto sia possibile
dargli anche una vera famiglia.
E’ un aiuto che ha bisogno anche del tuo, per sostenerci in ogni attività: l’adozione a distanza di uno di loro,
il cane di cui sarai ufficialmente uno dei tutori e di cui conoscerai la storia.

Puoi farlo con un contributo mensile di 20 euro, se preferisci anche in un unico versamento per più mesi.
Puoi scegliere, indicando la causale, il conto corrente postale (n. 26586792 intestato a Fondazione Enpa Onlus – Comunicazione & Sviluppo – Bra) oppure il bonifico bancario continuativo
(Banca di Roma, conto n. 955/32 – Abi 3002 – Cab 46040).

Sarà fiscalmente deducibile e potrai interromperlo con la sola sospensione.
Grazie, se ci aiuterai a dimostrare che per ogni criminale che trasforma i cani
in belve ci sono persone che le fanno ritornare cani.




per avere informazioni piu approfondite clikkate qui

ed ora guardate lo spot televisivo

venerdì, ottobre 03, 2003

So ao SMAU


dai che sono allo SMAU,
stamattina, ho panicato un po per trovare il padiglione dove si trovava il mio
stand, ero finito nella bolgia più incasinata di tutto l'inferno fieristico.
Orde di ragazzini che si aggiravano con le buste stracolme
di ogni volantino e depliant e gadget che mai mente umana aveva creato prima.
Dopo lunghe peripezie, ed una sudata che non sto qui a raccontarvi, arrivo alla
mia isola felice.
La giornata ha visto : un volo aereo Roma - Milano Linate, un tassista sessuofobo
che mi ha raccontato tutte le sue trombate "VIRTUALI" con le sue clienti,
stranamente tutte alte dirigenti di industria, avvocati, industriali...
ma che a Milano la danno via per poco?
Dico...se un tassista raccoglie così tanti consensi, un manager uscirà con la scorta
MINIMO ;)
comunque da queste parti stiamo per chiudere la "baracchetta"
domattina farò un altro saltino, e poi di nuovo paaa capitale

da milano, per ora, è tutto...ARRIVEDERCI!!

l'isola felice

mercoledì, ottobre 01, 2003




Ebbene si cari figlioli, da venerdì mattina sono anche io allo SMAU, che letteralmente si può rassumere in : Salone Mobile e Arredamento Ufficio.
Prendo l'arioplano venerdì mattina, per poi tornare il sabbato in serata.
Oh...io me ne casco dal sonno, ci si bekka!!!!

ciao!!!!!!!!!!!!