venerdì, ottobre 20, 2006

GRAZIE DI ESISTEREEEE!!!!



la ragazza ringrazia per la Grazia

AMERICANA STUPRATA: VIOLENTATORE ERA FUORI PER INDULTO

Era uscito dal carcere il primo agosto Tarquinio Colantoni, 46 anni, originario della provincia di Salerno, fermato dalla polizia con l'accusa di aver violentato nella notte tra l'8 e il 9 ottobre la studentessa americana 20enne incontrata ad una fermata dell'autobus. L'uomo, che ha anche un precedente per violenza sessuale, stava scontando una pena di 3 anni e 6 mesi per una rapina ai danni di una prostituta. E' stato individuato grazie al cellulare della vittima che aveva rapinato insieme al portafogli. Qualche giorno dopo la violenza infatti Colantoni ha inserito la propria scheda sim all'interno del cellulare della ragazza per fare una telefonata. Attualmente svolgeva alcuni lavori saltuari per una ditta che ha sede nel quartiere Parioli. L'uomo e' stato riconosciunto in foto anche dalla studentessa americana.



LA REPUBBLICA DELLE BANANE



si sa, noi siamo un popolo di veri indolenti, sempre pronti a lamentarci di ogni cosa,
qualunque cosa.
Avevamo Berlusconi, e ci rompevamo rimpiangendo ed anelando alla svolta con il prode Prodi che,
prometteva dallo scranno del "Faccia a Faccia" di Mimun, un Italia per i giovani, un Paese più sereno
con tanta fiducia ed ottimismo...un pò il Tonino Guerra de noantri.
L'altro invece dava dei coglioni a chi non avesse votato per lui...a tot mesi dalla proclamazione della vittoria del centro sinistra, esauriti i fumi della sbronza post elettorale, cosa ci troviamo in mano?

Beh, tante belle cose dai!
Abbiamo un governo dove girano sempre le stesse facce da deceni ormai, con dei folli a briglia sciolta, uno dei questi ha aperto le porte delle carceri dando l'indulto ( un condono ai delinquenti ) a quelche migliaia di criminali, parte dei quali sono rientrati pressochè subito ed altri ne seguiranno.
Di questo condono ne hanno saputo usufruire tutti, ma proprio tutti, anche chi si è macchiato di crimini efferati, vedi il Sig. Chiatti aka il "Mostro di Foligno".
Si vabbè, ma questo era un atto dovuto, il giudice ha solo applicato la legge.
Poi arriva l'ora della Finanziaria, una manovra che dovrà portare la Nazione intera fuori dal pantano del debito pubblico, far risalire il PIL e tante altre belle cose.
Il ministo passa un giorno si e l'altro pure a dire che la situazione è critica, è dura, c'è un graaande ammanco, ma i numeri a noi, POPOLO SOVRANO, mica ce li hanno mai fatti vedere però!
Ok, pronti via, mesi per preparare la manovra, prime avvisaglie della fermezza del nostro esecutivo.
Il ministro "Per lo Sviluppo Economico" dice che le licenze vanno liberalizzate, le tariffe degli avvocati, pure, che i farmaci da banco si possono vendere anche ai supermercati ( come in molte altre nazioni europee ), caspita!!!
SI SI SIIII un idea brillante, tante idee brillanti!!!!
Liberalizziamo le licenze, in modo che il mercato si apra, cadano i cartelli delle categorie che strozzano il mercato ed i clienti, in modo che tutti lavorino di più.
Giusto! se trovo il cicatrene anche all'Esselunga magari anche in farmacia scende un pò di prezzo no?
Se la licenza taxi la posso prendere anche io, magari non ci saranno le file chilometriche alle stazioni o agli aereoporti, se il mio avvocato può decidere la sua tariffa minima, magari i giovani avvocati e i piccoli studi hanno qualche chance di vita....
ma tutto questo non accade, i Tassisti scendono in piazza ed hanno le loro buone ragioni, così come i Farmacisti, gli Avvocati, i Notai, poi gli Imprenditori, poi i Miliardari ...
Io mi ricordo che qualche anno fa a scendere in piazza erano i Metalmeccanici, cambia il mondo eh?
Poi arriva finalmente la Finanziaria, che deve essere di 33mln di Euro, no aspetta facciamo 34mln, no no...spetta mò, facciamo 40mln di Euro, si si..40 che è pure cifra para.
Ok, 40Mln di Euro, allora....tagliare!!! è la nostra parola d'ordine, togliere il superfluo e le spese inutili : auto blu, indennizzi ai deputati, decurtare uno zic lo stipendio ai ministri, tassare magari i ricchissimi, le multinazionali, uhm...magari favorire chi sta in disagio che so, i pensionati, o i disabili o boh, ce ne sarebbero milioni.
No, no, macchè!!!
Tolgo ai Comuni, alla Scuola, alla Sanità, alla Ricerca...che pianto.
Ricomincia la tiritera, Sindaci IN PIAZZA, Scuola IN PIAZZA, Dottori IN PIAZZA, Ricercatori IN PIAZZA.
Oh ma quante piazze abbiamo in Italia.

La Finanziaria è un tiramolla continuo, oggi dico una cosa, domani me la rimangio.
Ieri tassavo i SUV ( che bevono benzina e gasolio quanto 1000 smart), e davo incentivi alla rottamazione per l'acquisto di auto meno inquinanti.
Oggi ci ripenso, NON tasso i SUV e dò una sola a chi voleva cambiare auto per una meno inquinante.
Oh, ma non ci stavano anche i Verdi al Governo?

Poi ci saranno altri argomenti : opere pubbliche, TAV, Sicurezza...ed ancora ed ancora.

Speriamo che questo INCUBO finisca presto, ma veramente presto.

mercoledì, ottobre 11, 2006

Questione di "sfumature"



PARE che qualcuno dei nostri parlamentari faccia uso di sostanze stupefacenti quali
COCAINA, MARIJUANA e altro ( quelli dei partiti minori si accontentano di Aspirina e Coca Cola ).
Da questo episodio si è scatenata una grande indignazione popolare e i dopati hanno gridato a violazione della propria privacy per i metodi BARBARI con il quale sono stati sottoposti al controllo.

Ma, io dico, invece di utilizzare il fatto come parziale giustificazione delle cavolate che fanno/dicono in Aula....certo che la furbizia di certa gente, non esiste proprio
FACCE DA...

martedì, settembre 05, 2006

Cristina Ricci?...a noi ce piace !!! :)

ho visto ieri il suo film con Woody Allen, "Anithing Else" e...è veramente
una bella e brava ( ma forse più bella ) attrice :)
ma, avete capito di chi sto parlando?
beh, tanto per rinfrescarvi la memoria va..





sabato, maggio 13, 2006

SIAMO TUTTI SBRINDELLONI

Mi sa tanto che il gioco, del calcio, s'è rotto...
siamo passati da un gioco con la "G" maiuscola, ad un business con la "B" maiuscola.
Miliardi a fiumi, prima, televisioni poi hanno ridotto il tanto amato sport nazionale ad una vera e propria buffonata, anche questa con la "B".

[...]La Juve si compra le partite[...]
[...]La Juve si compra gli arbistri[...]
[...]la sudditanza psicologica degli arbitri[...]
e altre mille frasi e luoghi comuni; una volta forse, oggi TUTTI VERI
Si è scoperto quindi che la Juventus, anzi, la sua Dirigenza, le partite e gli arbitri se li comprava per davvero!!!

Poi, c'è la GEA, altra pozza melmosa dove il calcio è andato a finire.
Figli di alcuni dei dirigenti più in vista del nostro calcio dirigono una società che gestisce gli interessi di una grande fetta dei calciatori che giocano in italia.
Basta scartabellare un pò questo blog e si trova un articolo di repubblica di qualche tempo fa dove emergevano i nomi di : Alessandro Moggi ( figlio di Luciano DG Juventus ), Chiara Geronzi ( figlia del noto patron di Capitalia ), poi il figlio di Lippi ( CT della Nazionale ), i figli di Tanzi ( ex patron del Parma e della Parmalat finito in inchieste giudiziare con successivo arresto ), i figli di Cragnotti ( vedi curriculum di Tanzi )...questi alcuni nomi.

La GEA, fa tante cose, la gestione dei giocatori è la più piccola, tra i suoi servizi troviamo anche :
"Diritti televisivi e Nuove Tecnologie": gestione delle trattative con i mezzi ed i fornitori, negoziazione e verifica dei diritti, pianificazione e formalizzazione dei contratti.

Vi si drizzano le antennine?...ancora no?
Ci sarebbe da star qui a scrivere fino a domani...
adesso si guardano con occhi diversi le esternazioni fatte da Sensi qualche anno fa che asseriva esserci un complotto ai danni della Roma; mai cosa fu più vera.
L'AS Roma era tra quelle società che non si sono volute allineare e quindi andava punita con sgarbi arbitrali e decisioni controverse, mentre la Juventus e le sue squadre satellite ( Lazio in primis ) scalavano le zone alte della classifica.



Poi ci sono i giocatori che scommettevano sui match truccati per arrotondare gli stipendi, sugli scudi la poca scaltrezza di Buffon e compagni.

Tutto questo farà cadere un castello dalla pareti d'oro ma dalle fondamenta MARCE, MARCE come quelli che dentro quel castello hanno bivaccato per decenni.

Un ipotesi asurda, ma nemmeno più di tanto, sarebbe se tutti gli abbonati SKY chiedessero il rimborso di soldi spesi per vedere partite e campionati decisi a tavolino, non sarebbe male vero?
Vediamo se arriviamo anche a questo.
Voglio anche sperare che, scoperchiato questo mare magno di brogli, minacce e TANGENTI, la giustizia sportiva, sia pesante con i colpevoli.
Il GENOA ha avuto la retrocessione per avere falsato UNA PARTITA, qui si parla di UN INTERO CAMPIONATO.
La differenza è sostanziale, ma la differenza sta nell'averci TRUFFATO e derubato di un gioco, posto che ancora di questo si tratti.



THIS IS FOOTBALL...GRAZIE RAGAZZI!!!







MA ADESSO, LEVATEVI DALLE





L'accusa ha ricostruito come Moggi, Giraudo e gli altri quattro
condizionavano il campionato: chi non ci stava era perduto

Minacce, imbrogli e moviole
così agiva la Cupola del pallone
di MAURIZIO CROSETTI


TORINO - I magistrati lo hanno chiamato "grumo di potere", ma anche Cupola. Sei personaggi che sarebbero i fondatori di un'associazione a delinquere grottesca e spietata, casereccia e terribile, in grado di controllare tutto il calcio italiano. Ramificata, come ogni piovra che si rispetti, per mettere i tentacoli ovunque: in campo, nel mondo arbitrale, nei palazzi della Federcalcio, nelle stanze del calciomercato, nelle redazioni soprattutto televisive, nelle moviole che fanno l'autopsia delle partite e stabiliscono con chirurgica esattezza se c'è un fuorigioco oppure un rigore.
Anche lì, il capo della Cupola e cioè Luciano Moggi, riusciva a intervenire:
"È fuorigioco di cinquanta centimetri? E tu lèvane trenta!"
La procura di Napoli fa nomi e cognoni dei sei soci fondatori di questa società del trucco. Il capo, si sapeva, è Moggi. Accanto a lui, Antonio Giraudo, uno con meno influenze rispetto a Lucianone ma più scaltro nel gestirle, e non altrettanto rozzo. Siccome il principale tentacolo doveva raggiungere gli arbitri, è stato necessario cooptare nella società i due ex designatori: Pier Luigi Pairetto e Paolo Bergamo. E siamo a quattro.
Ne mancano altri due. Innocenzo Mazzini, ex vicepresidente della Federcalcio, l'uomo che serviva per manovrare il Palazzo o almeno orientarlo, e poi un arbitro in servizio permanente effettivo, Massimo De Santis: gli inquirenti sospettano che fosse il referente di Moggi, colui che avrebbe addestrato altri arbitri sporchi a comportarsi in un certo modo.
Per esempio, usando i cartellini gialli delle ammonizioni con metodo, nei confronti dei giocatori diffidati, prossimi avversari della Juventus. Sarebbe appunto bastato un cartellino per far scattare la squalifica, e questo avveniva con geometrica regolarità.
I sei associati si muovevano insieme, passando dal drammatico al comico. Drammatica e comica allo stesso tempo è l'intercettazione fresca fresca, in cui Moggi dice del suo nemico Zeman:
"Bisogna a questo qua fargli prendere le emorragie, dandogli un danno a questo qua, una legnata, inventandoci qualcosa".

Invece è più che altro da ridere la scena, anche questa emersa ieri dagli atti di Napoli, in cui Moggi e Giraudo chiudono a chiave l'arbitro Paparesta e i guardalinee nello spogliatoio dello stadio di Reggio Calabria dopo un arbitraggio sgradito.
L'incrocio dei desideri juventini, quasi sempre realizzati (al punto che la società bianconera ora rischia la retrocessione in B o addirittura in C, e almeno uno scudetto) andava a ricadere sui destini di altre squadre amiche o invise. Ancora una volta, per cambiare la sorte e orientare i risultati si usavano gli arbitri.

Dunque, i designatori. Pairetto per le Coppe internazionali, Bergamo per il campionato. Un'altra registrazione telefonica inedita fino a ieri, mostra appunto Bergamo (che Moggi chiama "Atalanta": il nome della squadra bergamasca) che prende l'ordine di punire Collina e Rosetti, direttori di gara non allineati, nel corso di un siparietto in cui il vero designatore è proprio Moggi: è lui a preparare le "griglie" del pilotatissimo sorteggio.
Perché la società diventasse sistema, occorrevano però i ganci giusti nel mercato (ecco la Gea del figlio di Moggi) e nei mass media, specialmente la tivù: controllare moviole e moviolisti, primo fra tutti l'ex arbitro ed ex designatore Baldas, significava orientare l'opinione pubblica e stroncare, oppure incoraggiare le carriere dei fischietti: cioè la vera moneta di scambio della corruzione.

Perché gli arbitri allineati non prendevano soldi o automobili (forse Rolex sì), bensì facevano carriera, diventavano internazionali o, come nel caso di De Santis, arrivavano alla Coppa del mondo, il massimo onore, un traguardo che non ha prezzo.
Ma ancora non era sufficiente. La Cupola non poteva accontentarsi di arbitri, designatori, mercato e televisioni. Doveva radicarsi in Federcalcio, ed ecco il tentacolo di Innocenzo Mazzini, cognome storico da carbonaro e linguaggio da varietà.

A Moggi che gli caldeggia l'assunzione della signora Maria Grazia Fazi, una che sa troppe cose degli arbitri (di cui è segretaria) e che magari un giorno le andrà a spifferare, come ha già minacciato, il buon Mazzini replica: "Ti ho capito, sudicione, ci hai un culo da impiantare". Invece era solo una carriera da assecondare. Cosa che puntualmente avvenne.
Federcalcio, per Moggi e soci, voleva anche dire nazionale. E tentativi di pressioni sul ct Lippi, che comunque non è tra gli indagati: consigliare non significa che il consiglio venga poi ricevuto. Ci provò pure Carraro, il presidente federale che ha appena dato le dimissioni: disse a Moggi di parlare a Lippi. Eppure, Carraro - lui sì indagato - si prende da Lucianone anche gli insulti. Strano, una volta erano amici, poi dev'essere successo qualcosa.

Ma il "grumo di potere" non si ferma a Torino, anche se dalla Juventus parte. Contagia, sporca e controlla - secondo i magistrati - anche Milan, Lazio e Fiorentina, infatti nel succulento elenco dei 41 indagati figurano Andrea Della Valle e Claudio Lotito. E da Firenze si dichiarano vittime del "metodo Moggi": o con lui, o perduti per sempre.

sabato, aprile 08, 2006

ELEZIONI POLITICHE 2006

Il VERO vincitore



tanto, come finisce finisce, questo spetta sempre a noi...alla faccia del Bipolarismo!

martedì, marzo 07, 2006

Indiscrezioni della stampa spagnola su un presunto calciodel brasiliano al capitano madridista dopo il ko con l'Arsenal"Una rissa tra Ronaldo e Guti"I tormenti dello spogliatoio RealE il presidente Martin: "Tra 2 settimane decidiamo per il tecnico"

ma portasse SFIGA CASSANO????

mercoledì, febbraio 15, 2006

FOSSE LA VOLTA BUONA CHE CE LA TOGLIAMO DALLE "PALLE"
...dato che di palle si parla.

un piccolo polverone, che si risolverà con un pugno di mosche, scommettiamo????
Tanto per metterla sempre in quel posto al "bel gioco"



Alessandro Moggi figlio del dg della Juventus, uno dei soci della GEA

I magistrati di Roma accusano la società di Alessandro Moggi di posizione dominante
La Gea World è specializzata nella gestione dei contratti dei calciatori

Indagato il figlio del dg della Juve
"Illecita concorrenza con minaccia"
Chiara Geronzi sarebbe pronta a cedere le quote


ROMA - Il nome di Alessandro Moggi, presidente della Gea World, figlio del direttore generale della Juventus, è stato iscritto sul registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta condotta dai pm romani sulla società di procuratori sportivi.

"Posizione dominante". I magistrati ipotizzano il reato di "illecita concorrenza con minaccia o violenza" in relazione al sospetto di posizione dominante della Gea, specializzata nella gestione dei contratti dei calciatori. L'iscrizione di Alessandro Moggi risale ad alcuni mesi fa ed è stata fatta all'interno del fascicolo scaturito dall'indagine sul doping amministrativo e sui bilanci delle società di calcio che vede indagati nella capitale anche il presidente della Roma Franco Sensi e l'ex patron della Lazio Sergio Cragnotti.

Le accuse di Gaucci. E' intenzione della procura di Roma verificare quanto raccontato a Repubblica dall'ex presidente del Perugia Luciano Gaucci rifugiato in un albergo di Santo Domingo. In particolare, i pm vogliono approfondire il capitolo legato alla vendita del giocatore Fabio Liverani dal Perugia alla Lazio: "Un affare da 25 miliardi di lire - ha sostenuto Gaucci - per cui sono stato costretto a pagare il 15% alla Gea di Alessandro Moggi e Chiara Geronzi. Sono andato personalmente, accompagnato dal mio autista, quattro, cinque volte nell'ufficio Gea al centro di Roma. Ogni volta portavo con me una valigetta stipata di contanti. Alla fine, ho versato 3 miliardi e 750 milioni di lire in nero. Sono stato costretto, mi hanno puntato una pistola alla tempia: se non davo quei soldi alla Gea l'affare non si faceva. Sono stati loro a far crescere la valutazione di Liverani da 20 a 25miliardi di lire e poi hanno indicato loro la percentuale della mediazione: intrattabile. Cragnotti neppure lo voleva Liverani".

Nelle interviste Gaucci faceva riferimento a Chiara Geronzi e proprio oggi la giornalista del Tg5 figlia del presidente di Capitalia Cesare Geronzi ha fatto sapere di essere sul punto di cedere le sue quote di partecipazione alla Gea.

Al setaccio altre compravendite. Ma l'indagini non si limita all'acquisto di Liverani. I magistrati che hanno raccolto una serie di denunce contro il cartello monopolistico della Gea World nel mondo del calcio, stanno passando al setaccio altre compravendite di giocatori. I pubblici ministeri hanno sentito infatti nei mesi scorsi alcuni procuratori, come Vincenzo Morabito, Dario Canovi e Sergio Berti, l'allenatore Zdenek Zeman e lo stesso Cragnotti sotto inchiesta per i bilanci della Lazio. Gli inquirenti vogliono accertare, tra l'altro, se i calciatori siano liberi di scegliere i procuratori e se alle squadre, nel momento della formazione, vengano imposti i giocatori dalla Gea.

(15 febbraio 2006)


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La società di procuratori finita sotto inchiesta per "posizione dominante"
già al centro di un'indagine dell'Antitrust e della Federcalcio

Gea, così i figli dei potenti
hanno messo le mani sul calcio
In scuderia oltre duecento giocatori e allenatori, il caso Siena
Tra i soci, oltre al rampollo di Moggi, anche De Mita e Lippi jr



ROMA - Cosa hanno in comune la figlia di un grande banchiere, il figlio di uno degli allenatori più famosi d'Italia, il rampollo di uno dei politici più potenti della Prima Repubblica e il figlio del direttore generale della più importante squadra di calcio italiana? Per chi segue con attenzione le vicende della serie A la risposta è semplice: gli affari, fatti tutti insieme sotto la sigla "Gea World", la società che fa il bello e il cattivo tempo nel mondo del pallone.

Per chi si intende del "campionato più bello del mondo" non è neppure troppo difficile attribuire ad ogni definizione il nome giusto: la figlia del grande banchiere è Chiara Geronzi, primogenita del presidente di Capitalia Cesare Geronzi; il figlio dell'allenatore è Davide Lippi e suo papà al momento siede niente meno che sulla panchina degli Azzurri; il figlio del potente uomo politico è Giuseppe De Mita, l'erede dell'ex presidente del consiglio e segretario della Dc Ciriaco; il figlio del direttore generale è Alessandro Moggi, il pargolo di Luciano, boss della Juventus e del calciomercato.

Una società dagli agganci e le conoscenze influenti. Ai vertici, oltre ai figli famosi, che all'epoca della nascita del sodalizio occupavano tutti posti chiave in vari club di A, c'è anche Franco Zavaglia, ex procuratore di Francesco Totti e in passato ne facevano parte anche parenti di altri illustri personaggi caduti nel frattempo in disgrazia come Andrea Cragnotti, figlio dell'ex presidente della Lazio travolto dallo scandalo Cirio e Francesca Tanzi, la figlia dell'ex patron del Parma spazzato via dal crac della Parmalat.

Complessivamente la Gea World cura gli interessi di circa duecento calciatori tra serie A e B e nella lista dei clienti ci sono molti nomi celebri: Nesta, Di Vaio, Oddo, Giannichedda, Tacchinardi, Materazzi, Liverani, più vari allenatori, come Mancini, Guidolin, De Canio e Del Neri. Una società che i detrattori dipingono come il male numero uno del calcio, una sorta di clan in grado di influire su tutto il mercato, dal costo degli ingaggi alle valutazioni di tecnici e giocatori. Ed effettivamente l'ampiezza del parco clienti, il possibile conflitto di interessi dovuto alle tante parentele influenti e i presunti metodi non proprio ortodossi sono stati più volte oggetto di indagini e sospetti.

La notizia che Alessandro Moggi risulta iscritto nel registro degli indagati della Procura di Roma non è certo un fulmine a ciel sereno, ma solo l'ultimo capitolo di una lunga storia.

Nel marzo 2002 la Federcalcio aveva formato una commissione di dieci membri per cercare di fare chiarezza. Nove mesi dopo ha stabilito che "la Gea World opera legittimamente e senza commettere violazioni regolamentari". Forse dal punto di vista strettamente regolamentare era tutto a posto, ma certo fece storcere più di un naso il fatto che le convocazioni dell'allenatore della Nazionale potessero essere macchiate dal sospetto di un tornaconto economico per il figlio procuratore (stupì in particolare la chiamata in azzurro da parte di Lippi della giovane promessa della scuderia Gea Marco Cassetti).

Ancora più inquietanti, per quanto tutte da verificare, le affermazioni di uno che il calcio professionistico lo ha vissuto dal di dentro. "È storia di queste settimane - raccontava a Repubblica esattamente un anno fa l'ex presidente dell'Ancona Ermanno Pieroni - Il Siena, penultimo in classifica, ha fatto il miglior mercato d'inverno. Ha preso sei uomini di peso, persino un difensore di prima fila della Juventus, Tudor, fin lì negato a tutti. Che cosa è successo? La Gea è riuscita a far cacciare Gigi Simoni, un gentiluomo del calcio italiano, per mettere in panchina un suo assistito, Luigi De Canio. Simoni si è sempre rifiutato di entrare nel parco Gea e ora paga".

Pieroni si lanciava poi in altre accuse (costategli un'annuncio di querela) e in un pronostico: "Moggi, sa - raccontava ancora - è riuscito a far litigare lo storico direttore sportivo del Siena, Nelso Ricci, con il presidente De Luca: la storia del rinnovo del contratto del brasiliano Taddei. Quindi, ha piazzato al suo posto il fido Perinetti, uno che di Moggi conosce tutti i segreti. Sono pronto a scommettere: Taddei a giugno finisce alla Juventus o alla Roma". Almeno su quest'ultimo punto i fatti hanno dato ragione a Pieroni.

Affermazioni simili sono state espresse negli anni passati anche da un altro veterano del calcio italiano come il procuratore Dario Canovi. "Questi personaggi - lamentava - mettono in pratica l'arroganza del potere, evidentemente sanno di non rischiare nulla (...) esprimo anch'io dubbi sulla regolarità del campionato: ci sono perfino presidenti che hanno costretto loro giocatori a cambiare procuratore".

I sospetti, insomma, sono rimasti tutti in piedi e a riaccenderli ci ha pensato l'Antitrust avviando un'indagine conoscitiva sul rischio di una posizione dominante da parte della GEA World. Dubbi che si sono sommati a quelli di natura fiscale avanzati dalla Guardia di Finanza, che nel 2004 ha iniziato a passare al setaccio i conti della Gea World a caccia anche di elementi utili alle indagini sulla bancarotta della Cirio e a quelle sul cosiddetto "doping amministrativo" nel calcio. E sarebbe da questi accertamenti, ai quali si sono aggiunte le recenti accuse della famiglia Gaucci sulla vicenda Liverani, che avrebbe preso le mosse l'inchiesta di cui si è avuta notizia solo oggi.

(15 febbraio 2006)

martedì, febbraio 07, 2006




















torna a gentil richiesta l'aggiornameno sulle Stirato Issue..sito nuovo, vita nuova.

sempre grandi complimenti a Seba e la sua cricca!

venerdì, febbraio 03, 2006

TETTE VENDESI...o parte di esse



noi lo sapevamo già, ce lo aveva detto tempo fa MONDO OLTRO che tale Jordan Katie Price si vuole togliere un peso, nel vero senso della parola.
Pare che in una sua dichiarazione fuori dai denti abbia detto :
"Ste zinne me 'mpicciano, quasi quasi me le levo"
Il tutto però in lingua anglosassone...per tirar su pure due soldarelli ( oltre che le tette ) la signora ha deciso di vendere le protesi su ebay, il posto dove ci si possono trovare le mejo porcate.
Cercando su ebay, si trova però un tizio che ha messo un annuncio civetta dove vuole raccogliere soldi per beneficenza.
La caccia alla tettazza finta è ancora aperta, chi si fregierà della protesi?

ma...secondo voi? sono riutilizzabili?

martedì, gennaio 31, 2006

Foto RANDOM prese e fatte qua e la oppure là















Dio li fa e poi li accoppia....anche se enologicamente parlando, l'uvaggio mi pare un pò azzardato, a questo punto suggerisco anche : Trebbiano e Nebbiolo, Grechetto e Sangiovese.

Thanks to...un matrimonio perfetto e...un citofono dalle parti di "Piazza Re di Roma"
















Quando un idea è valida...la si replica ;)
accorriamo ai saldi!!!!
Thanks to...un geniale pubblicitario ed il marciapiede di zona San Giovanni
















se, nome nomen, come dicevano i latini, allora...con quale animo si può andare dal Dottor Rosolia?...con tutto il rispetto dottore.
Ma a questo punto rechiamoci anche dalla dott.ssa Herpes, famosa luminare ungherese ed il dott. Ragade.
Thanks to...una targa sulla porta del studio zona Marconi
e...no, non è il mio dottore
















un tipo di formaggio o...un indicazione?
Beh, lo sappiamo che quelle olandesi, sono belle bocce...ed anche convenienti, visti i prezzi ;)
Ma allora le pucchiacche a quanto le fanno????
Thanks to...un supermercato della catena SMA zona roma sud.

venerdì, gennaio 27, 2006

Il marketing...ci seppellirà :P

Corso di marketing al femminile

1) Ti trovi ad una festa e vedi un tipo molto affascinante. Ti avvicini
a lui e gli dici: "Sono un fenomeno a letto."
Questo è Marketing Diretto.

2) Ti trovi ad una festa con un gruppo di amici e vedete un tipo molto
affascinante. Uno dei tuoi amici gli si avvicina e gli
dice:"Quella donna là è un fenomeno a letto."
Questa è Pubblicità.

3) Ti trovi ad una festa e vedi un tipo molto affascinante. Gli chiedi
il suo numero di cellulare. Il giorno dopo lo chiami e gli dici:
"Sono un fenomeno a letto."
Questo è Telemarketing.

4) Ti trovi ad una festa e vedi un tipo molto affascinante. Lo
riconosci.
Ti avvicini a lui, gli rinfreschi la memoria e gli dici: "Ti
ricordi come sono brava a letto?"
Questo è Customer Relationship Management.

5) Ti trovi ad una festa e vedi un tipo molto affascinante. Ti alzi, ti
sistemi i vestiti, ti avvicini a lui e gli offri un bicchiere. Gli
dici come è buono il suo profumo, ti complimenti con lui per il suo
completo, gli offri una sigaretta e gli dici: "Sono un fenomeno a
letto."
Questo è Public Relation.

6) Ti trovi ad una festa e vedi un tipo molto affascinante. Ti avvicini
a lui e gli dici: "Sono un fenomeno a letto.", e in più, gli
fai vedere una tetta.
Questo è Merchandising.

7) Ti trovi ad una festa e vedi un tipo molto affascinante. Ti si
avvicina e ti dice: "Ho sentito in giro che sei un fenomeno a
letto."
Questo è Branding, il potere del marchio.


Corso di marketing al maschile

1) Ti trovi ad una festa e vedi una bella sventola. Ti avvicini a lei e
dici: "Sono un fenomeno a letto e resisto tutta la notte senza
fermarmi..."

Questa è pubblicità ingannevole, ed è punita dalla legge.

domenica, gennaio 22, 2006

una gita in toscana per vino e per campi


le colline del Senese


una veduta dell'azienda



la cantina delle grandi botti


dopo pranzo....no comment

martedì, gennaio 17, 2006

ORGOGLIO SARDO!!!!

tutto nasce dall'annuncio che la prossima bond girl sarà la bellissima Caterina Murino, Sarda di nascita.
Ripercorriamo allora alcune tra le bellezze sarde giunte alla ribalta in questi ultimi anni...



Caterina Murino, prossima Bond Girl!...sarda di CAGLIARI



Giorgia Palmas fantastica velina e grande interprete del nuovo calendario MAX 2006
anche lei di CAGLIARI



Elisabetta Canalis, stessa carriera artistica della Canalis : velina, calendario ed ora protagonista con Fabio de Luigi in Love Bugs2




Francesca Lodo, cugina della Palmas e quindi di CAGLIARI anche lei :P



Melissa Satta, nata a Boston, ok, ma da genitori Sardi!! Attualmente Velina di Striscia....ma non la più brillante, pare un pò ( tanto ) cotta...ma fa la sua porca figura :P

e nel passato


Pamela Prati, soubrette ed attrice ormai da anni nel panorama televisivo italiano, gran donna.
Di Ozieri, provincia di Sassari


Valeria Marini

domenica, gennaio 15, 2006


Se veramente Rocco va all'isola dei famosi, sono sicuro possa vincere,
per "quell'arma in più" che lui si trova ;)




Il pornodivo contattato dagli organizzatori del reality di RaiDue
"Perché no? Mi divertirebbe, mi piace mettere a nudo le persone"
L'Isola dei famosi diventa hard
Rocco Siffredi fra i nuovi naufraghi



Rocco Siffredi

ROMA - Potrebbe essere un'edizione a luci rosse la prossima Isola dei famosi. Gli organizzatori del reality show di RaiDue hanno infatti contattato il pornodivo Rocco Siffredi per vagliare le possibilità di una sua partecipazione al programma. "Perché no? Mi divertirebbe molto" ha replicato lui, precisando che la proposta è arrivata dal manager Riccardo Schicchi, contattato dal team dell'Isola. "Se potessi andare sull'isola con personaggi famosi che nella vita privata fingono di essere altri - ha aggiunto - sarebbe molto divertente. Mi piace capire le persone e metterle a nudo, scavando nella loro anima e costringerli a gettare la maschera". Oltre alla maschera qualcuno potrebbe gettare anche la spugna, visto che si vocifera di contatti anche con l'ex campione di boxe Mike Tyson.

Per una volta dopo Selen, Eva Henger e altre pornodive, anche una star maschile potrebbe dunque sbarcare a Samanà. L'unico dubbio che potrebbe indurre l'attore a non partecipare è il fattore tempo: "In questo momento ho tanti progetti, stare mesi isolato, lontano dal lavoro mi creerebbe problemi".

Rocco Siffredi è appena rientrato da Las Vegas dove ha ricevuto il premio come miglior regista straniero agli Adult Video News, gli oscar dei film a luci rosse americani, e al momento è di nuovo impegnato dietro alla macchina da presa. Una svolta, quella di Siffredi, che l'ha spostato dalle pellicole hard ad altre "normali", dettata dalla voglia di mettersi in gioco: "Quando fai film a luci rosse devi sottostare alla volontà dei registi che a volte riversano su di te le loro più segrete fantasie, poi fisicamente è molto stancante", rivela.

Ma nel futuro, pare abbastanza prossimo, oltre ai film c'è anche un libro, la cui uscita è prevista per marzo: un'autobiografia che racconta le tante facce di Rocco, pornodivo, uomo, e padre di famiglia.

(14 gennaio 2006)
Di cosa parliamo quando parliamo di PACS

Se ne fa un gran parlare da diverso tempo, ma il dibattito divampa da diversi anni ormai.
Coppie di fatto, PACS e diritti civili.
Qui sotto c'è una spiegazione di cos'è un PACS e come funziona, a conti fattiperò serve solamente agli omosessuali, per le coppie etero esiste sempre il matrimonio civile.
La differenza sostanziale è che il PACS non va a modificare lo stato civile della coppia dando invece la possibilità di rescindere il rapporto unilateralmente.
Leggete per farvi un opinione.







Pacs, cosa sono

I patti civili di solidarietà sono stati introdotti in Francia nel 1999. Cosa dice la legge e quali sono le differenze con il matrimonio



Pacs sta per Pacte civil de solidarieté. Si tratta di un istituto giuridico introdotto in Francia il 13 ottobre 1999 con la legge n. 944/1999. Il 9 novembre 1999 il Conseil Constitutionel ha dato via libera, ravvisandone la conformità costituzionale.

Cos’è il Pacs
E’ un contratto concluso da due persone maggiorenni, omosessuali o eterosessuali, al fine di organizzare la loro vita in comune. Da un punto di vista più tecnico, il Pacs viene qualificato come contratto bilaterale, a titolo oneroso, a prestazioni corrispettive, commutativo e ad esecuzione continuata. Il Pacs permette di lasciare eredità al partner, di subentrargli nell'affitto dell'abitazione e di ottenere la pensione di reversibilità. I medici possono interpellare uno dei partner in caso di malattia dell’altro.

Differenze dal matrimonio
Il Pacs ha natura esclusivamente contrattuale e non modifica lo stato civile delle parti. Per sottoscrivere un Pacs i due partner devono avere una vita in comune e prestarsi reciprocamente sostegno materiale. Per vita in comune non si intende soltanto la comunione di interessi e la coabitazione, ma soprattutto la residenza in comune e la vita di coppia. I partenaires non hanno alcun obbligo di fedeltà, di soccorso o di assistenza, ma soltanto quello della contribuzione reciproca. È perciò un vincolo patrimoniale. Il sostegno reciproco e materiale è un dovere, senza il quale il Pacs viene meno. In caso di disaccordo sulle modalità di attuazione di questo dovere, è il giudice a decidere in relazione alle capacità proprie di ogni partenaire.

Chi può sottoscrivere un Pacs?
Non possono concludere un patto civile di solidarietà a pena di nullità: discendenti e ascendenti in linea retta, affini in linea retta, collaterali sino al terzo grado incluso, persone già unite a qualcun altro in un Pacs o in matrimonio. Il divieto vale anche per le persone maggiorenni sottoposte a tutela. Tutti coloro che non rientrano nelle categorie elencate, siano essi omosessuali o eterosessuali, possono concludere un patto civile di solidarietà compiendo una dichiarazione congiunta al cancelliere del Tribunal d'instance della giurisdizione in cui stabiliscono la loro residenza comune.

Modalità di sottoscrizione del Pacs
Non c’è nessuna cerimonia, né firma pubblica. Il cancelliere del tribunale iscrive semplicemente in un registro il testo del Pacs in duplice copia e allegare gli atti dello stato civile che dimostrano l'inesistenza degli impedimenti previsti dalla legge. In seguito, il cancelliere, dopo aver vistato e datato gli originali, li restituisce ai partenaires.

Fine del Pacs
I partenaires possono porre termine al patto di comune accordo, presentando una dichiarazione scritta al cancelliere del Tribunal d'instance del luogo di residenza di almeno uno dei due. Il cancelliere annota questa dichiarazione sul registro e da questo momento il patto civile di solidarietà cessa di produrre effetti. Il Pacs può anche essere sciolto a seguito del recesso unilaterale di uno dei due soggetti, che deve notificare la sua decisione all'altro partenaire e alla cancelleria del tribunale che ha ricevuto la dichiarazione costitutiva del Pacs. Dopo tre mesi il patto cessa di produrre effetti.

La legge spagnola: tutta un’altra storia
Il 30 giugno 2005 il Parlamento spagnolo ha approvato una legge che legalizza l'unione civile tra omosessuali, equiparandola a quella tradizionale. Il provvedimento stabilisce che le unioni gay hanno lo stesso status di quelle eterossessuali, con tutti i diritti che ne conseguono. Le coppie gay possono quindi adottare bambini.

Il dibattito in Italia
Nell’estate 2004 la commissione Giustizia della Camera ha avviato la discussione su un pacchetto di nove proposte di legge che hanno come obiettivo l'introduzione nel nostro ordinamento del patto civile di solidarietà. Sono state subito stralciate sette proposte che prevedevano la possibilità di arrivare a forme di matrimonio tra persone dello stesso sesso.

mercoledì, gennaio 11, 2006



concludo io la frase che avete in mente?...

[...]e che Dio la benedica :P

martedì, gennaio 10, 2006



Stavamo soltanto aspettando l'annuncio ufficiale; Bankitalia stoppa Unipol sull'OPA a BNL, sarebbe sembrata agli occhi di tutti una clamorosa FARSA dopo tutto il polverone alzato dalla faccenda FIORANI - GNUTTI - CONSORTE e co, autorizzare l'acquisto della BNL dall'azienda assicurativa delle Cooperative.
Slanciamoci in una previsione azzardata, scommettiamo che si
rifanno vivi i signoni del Banco di Bilbao per l'acquisto della banca summenzionata?
L'azione di Fazio tesa, a suo dire, a difendere il nazionalismo bancario, favorendo la BPL a discapito dei primi, si è rivelata essere una madornale manipolazione, vediamo se dopo tutto le banche straniere riusciranno a mettere un piede in italia e a smuovere il CARTELLO BANCARIO che da anni incastra il mercato delle offerte bancarie.
Noi siamo alla finestra ad aspettare.



La decisione comunicata alla compagnia assicurativa bolognese
L'istruttoria conclusa senza attendere l'insediamento di Mario Draghi
Bnl, Bankitalia boccia l'opa Unipol
Non convincono i dati patrimoniali
Via Stalingrado: "Ci riserviamo ogni iniziativa"
Casini: "Non si criminalizzi il movimento cooperativo"




ROMA - L'opa Unipol su Bnl non si farà. Bankitalia ha comunicato alla compagnia "i motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza di autorizzazione all'acquisto del controllo della Bnl". L'annuncio ufficiale al mercato dovrebbe avvenire invece domani. A determinare la bocciatura è stato l'esame della documentazione sui requisiti patrimoniali dell'Unipol. In particolare, spiega Unipol, "da quanto emerge dal contenuto testuale di detta comunicazione, Banca d'Italia ritiene che 'il mancato rispetto dei requisiti prudenziali di adeguatezza patrimoniale da parte del prospettato conglomerato Holmo/Bnl costituisce di per sè motivo ostativo al rilascio dell'autorizzazione in punto di sana e prudente gestione ai sensi dell'art. 19 del testo unico bancario'". La compagnia comunque ha fatto sapere di "riservarsi ogni iniziativa", ovvero un eventuale ricorso al Tar. Ma intanto a fianco del movimento cooperativo si schiera il presidente della Camera Pierferdinando Casini che, prende le distanze da Berlusconi e invita a non confondere le Coop con "episodi di malcostume".

Una prima valutazione era già pronta, ma la firma di Desario dovrebbe arrivare fra oggi e domani. Il no di Bankitalia arriva prima dell'insediamento del nuovo governatore Mario Draghi, nonostante - secondo quanto riferito da fonti Unipol - il tempo a disposizione di via Nazionale per pronunciarsi scadrebbe il 20-25 gennaio prossimo.

Unipol ha inviato nei giorni scorsi nuova documentazione alla Banca d'Italia, per chiarire la propria situazione patrimoniale. Documentazione che via Nazionale ha già finito di esaminare non trovandola convincente.

Casini, intanto, da Aosta ribatte a Berlusconi che aveva detto: "Quello delle cooperative è un sistema non sano". "Guai - risponde il presidente della Camera - a confondere forme patologiche di degenerazione o episodi di malcostume con il fenomeno della cooperazione, con il mondo di milioni di cooperatori di diverse estrazioni ideali che meritano considerazione e rispetto". "E' un' idea sbagliata sul piano economico, e dunque anche sul piano politico - ha aggiunto Casini - la criminalizzazione del mondo cooperativo a seguito degli inquietanti episodi di questi giorni".

(10 gennaio 2006) fonte Repubblica.it

mercoledì, gennaio 04, 2006

ci sono cose che ti lasciano veramente a bocca aperta, con un pugno di mosche.
Poco fa ho letto su Repubblica la notizia della scomparsa di Donatella Colasanti, unica ragazza salvatasi dal Massacro del Circeo, fatto di sangue che ha inorridito la cronaca degli anni '70.
La signora è venuta a mancare lo scorso 30 dicembre, ma lo si rende noto solo ora.

Non so, semmbra una beffa del destino tutto ciò.
Solo lo scorso anno, trova nuovamente spazio il nome di Angelo Izzo, per aver ucciso ancora quando era in regime di semilibertà.
Successivamente si fa ancora il nome di Andrea Ghira, latitante dal '75 ed oggi scoperto deceduto in Spagna anni or sono, e sepolto sotto falso nome in un piccolo cimitero di provincia.

Ogni volta che veniva intervistata, la Signora Colasanti ripeteva che non credeva alla morte di Ghira, e che i genitori sanno dove si nasconde il figlio.
Nei suoi occhi si leggeva sempre un velo di tristezza misto a quelle immagini e momenti terribili vissuti 30 anni fa, ormai indelebili.

In un momento di "follia" si protrebbe anche pensare che è stata messa a tacere per la sua troppa insinstenza nel voler trovare la verità; ma la beffa più grande è che tale Angelo Izzo ancora calpesta questo mondo e Andre Ghira, forse,no.






E' morta Donatella Colasanti
sopravvissuta al massacro del Circeo



ROMA - Donatella Colasanti, sopravvissuta al massacro del Circeo nell'ottobre 1975, è morta per malattia il 30 dicembre scorso in un ospedale romano. La notizia del decesso è stata confermata dal padre della donna, Mario Colasanti.

Nonostante la malattia, la donna non aveva mai smesso da 30 anni di chiedere giustizia nei confronti dei suoi tre 'aguzzini': Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira, che il 29 settembre del 1975 avevano invitato e poi sottoposto a violenze e sevizie di ogni tipo per una notte intera in una villetta al Circeo, lei e Maria Rosaria Lopez, che fu uccisa.

Donatella Colasanti si salvò trovando l'energia e il coraggio di una mossa d'astuzia in tanto terrore: per una notte si finse morta e fu trovata, in fin di vita, il giorno dopo, nel bagagliaio di una Fiat 127, in via Pola a Roma.

(4 gennaio 2006) - Fonte Repubblica.it