lunedì, agosto 02, 2004

Il testo è stata pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
E il maltrattamento viene considerato un delitto.
E' legge: carcere e sanzioni
per chi abbandona gli animali

ROMA - Fino ad ora era solo una pratica odiosa e incivile sanzionata da ammede irrisorie. Ma da oggi chi abbandona gli animali rischia il carcere. Pubblicata ieri nella Gazzetta ufficiale, la legge, approvata dal Senato l'8 luglio, segna una svolta. Per chi abbandona gli animali, le nuove regole prevedono infatti l'arresto fino a un anno o un'ammenda da 1.000 a 10mila euro. E sono pene applicate anche per detenzione incompatibile con la natura degli animali e produttiva di grandi sofferenze. Il testo viene a mettere un punto fermo in una piaga che colpisce ogni anno 350.000 animali, mentre i randagi, in Italia, sono almeno 2 milioni, con punte in Emilia Romagna, Campania, Calabria Puglia, Sicilia e Lazio.

La legge fissa anche un altro fondamentale punto a favore degli animali: il maltrattamento diventa "delitto". Una novità che cancella la possibilità di estinguere il reato con una semplice ammenda e allunga la prescrizione a 5 anni (7 e mezzo se prorogata) a fronte degli attuali 2 (3 se prorogata).

Sul fronte dei numeri, per quanto riguarda i maltrattamenti in generale, in sei mesi, secondo l'ultimo rapporto dell'Enpa, sono stati 41.667 gli animali coinvolti in casi di maltrattamento di cui 2.267 cani e 249 gatti. Trentamila gli animali uccisi di cui 201 cani e 181 gatti.

Altro capitolo impotante riguarda i combattimenti e competizioni tra animali. La legge stringe le maglie della prevenzione: reclusione da 1 a 3 anni e multa da 50mila a 160mila euro per chi promuove, organizza o li dirige. Aumento di un terzo della pena se presenti minorenni, persone armate o promozioni video.


Secondo la Lega Antivivisezione, che ha fortemente voluto la legge, sono 15.000 gli animali sfruttati ogni anno in Italia nei combattimenti clandestini, di cui 5.000 cani condannati a morte certa, con un business legato alle scommesse e al commercio dei campioni che frutta alla criminalità organizzata quasi 800 milioni di euro.


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