pare che l'abbiano prelevato stamattina alla sua casa ai CASTELLI ROMANI, precisamente a GROTTAFERRATA :P
adesso di ferrata potrà ammirare le sbarre di Regina Coeli ;)
Secondo i magistrati avrebbe fatto fallire una serie di società
creando un "buco" di 130 milioni di euro. Altri sette in manette
Arrestato l'immobiliarista Coppola
E' accusato di bancarotta e riciclaggio
ROMA - Danilo Coppola, l'immobiliarista romano azionista tra l'altro di Mediobanca è stato arrestato dal Nucleo valutario della Guardia di Finanza con l'accusa di bancarotta, associazione a delinquere, riciclaggio e appropriazione indebita. Coppola è stato fermato stamattina nella sua residenza di Grottaferrata, ai Castelli Romani. L'inchiesta fa riferimento a un 'buco' di bilancio creato attraverso una serie di operazioni di compravendita che ha determinato uno svuotamento delle casse di una società per 130 milioni di euro. A questa somma vanno aggiunti altri 72 milioni di mancato versamento di imposte, di cui circa 40 relativi all'Iva e il resto alle imposte dirette.
Sette in manette. Con Coppola sono state arrestate altre sette persone: due sono commercialisti. Tra gli arrestati ci sono anche alcuni collaboratori di Coppola: Andrea Raccis, Giancarlo Tumino, Gaetano Bolognese, Francesco Bellocchi (ex cognato di Stefano Ricucci attualmente in causa con l'immobiliarista). Ordinanze di custodia cautelare anche per il cognato di Coppola, Luca Necci, di Daniela Candeloro e Alfonso Ciccaglione. Nel corso del blitz sono stati sequestrati, inoltre, 70 milioni di euro in titoli e quote societarie riconducibili alle società della galassia dell'immobiliarista.
Le indagini. Le misure chieste dai pm della Procura di Roma, Giuseppe Casini e Lucia Lotti, sono emesse dal gip Caivano. L'inchiesta nei confronti dell'immobiliarista romano riguardano una serie di società dell'impero finanziario dello stesso Coppola che sarebbero state fatte fallire creando un "buco" di 130 milioni di euro. Secondo la ricostruzione del nucleo speciale di polizia valutaria e del comando provinciale della guardia di finanza, la società Micop (intestata ad un prestanome di Coppola) e altre 6 società sarebbero state "svuotate". Le risorse finanziarie, pari a 130 milioni di euro, sarebbero state sottratte attraverso una serie di operazioni che utilizzavano lo stesso meccanismo. Una società acquistava un immobile, lo rivendeva a un'altra al doppio o al triplo, ipervalutandolo. La seconda società, per acquistarlo, accendeva un mutuo e i soldi dalla stessa pagati sparivano. Gli investigatori hanno accertato che la prima società, che distraeva il denaro, non pagava le tasse, mentre l'altra che comprava si portava a credito le imposte. Un modo per generare liquidità.
Indagato anche a Torino. L'immobiliarista, inoltre, era stato iscritto nel registro degli indagati nella procura di Roma oltre un anno fa per il reato di false comunicazioni sociali e nei giorni scorsi Coppola era stato indagato anche dalla procura di Torino per aggiotaggio informative.
Azioni sospese. Attualmente le azioni Ipi, che fanno capo a Coppola, sono state sospese dalle contrattazioni a Piazza Affari in attesa di un comunicato. E una piccola percentuale, tra lo 0,15 e lo 0,10 di azioni Mediobanca, da lui posseduta è stata sottoposta a sequestro preventivo.
Intercettava la fidanzata. Coppola aveva acquistato 4 cellulari modificati, uno dei quali utilizzato per intercettare la fidanzata. Per questo i magistrati hanno ipotizzato il reato che punisce "l'installazione di apparecchiature per intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche". Questa apparecchiatura consentiva che i messaggi e le telefonate ricevute dalla fidanzata di Coppola, che aveva ricevuto in regalo il cellulare, fossero deviati a quest'ultimo.
IL COLPO DI GENIO!!!!
I PRESTANOMI
Un prestanome cingalese, inesistente, e un cameriere rumeno che per pochi spiccioli, inconsapevole degli atti che firmava per conto di una societa', era di fatto un prestanome. Anche questo artificio, secondo il gip Maurizio Caivano, era uno degli strumenti adottati da Danilo Coppola. Il reato di falso, contestato a Coppola, si riferisce proprio alla vicenda di un cittadino dello Sri Lanka a cui era attribuita la titolarita' di una delle societa' che acquistava gruppo Coppola immobili ad un prezzo maggiorato fino a quattro volte. Oltre il caso del prestanome cingalese inesistente, vi e' il caso di un cittadino rumeno, titolare di fatto, prestanome inconsapevole a sua volta, della societa' Micap, quella poi fallita nel dicembre del 2006. L'uomo e' risultato essere un cameriere in servizio nell'Hotel Daniel's di proprieta' di Coppola e la cui moglie lavorava come domestica dalla madre dell'immobiliarista. Doru Trifan, questo il nome del rumeno che non e' indagato, era stato nominato amministratore e poi liquidatore della Micap. Tra i vari prestanome di cui Danilo Coppola si serviva, ci sono numerosi rumeni alcuni dei quali residenti in Romania: un portiere d'albergo, un muratore e sua moglie, una domestica. Gli investigatori lavorano anche per capire se le banche fossero al corrente che dietro persone assolutamente non facoltose e impreparate al ruolo che ricoprivano ci fosse l'imprenditore romano, ipotesi tutt'altro che peregrina.
Un prestanome cingalese, inesistente, e un cameriere rumeno che per pochi spiccioli, inconsapevole degli atti che firmava per conto di una societa', era di fatto un prestanome. Anche questo artificio, secondo il gip Maurizio Caivano, era uno degli strumenti adottati da Danilo Coppola. Il reato di falso, contestato a Coppola, si riferisce proprio alla vicenda di un cittadino dello Sri Lanka a cui era attribuita la titolarita' di una delle societa' che acquistava gruppo Coppola immobili ad un prezzo maggiorato fino a quattro volte. Oltre il caso del prestanome cingalese inesistente, vi e' il caso di un cittadino rumeno, titolare di fatto, prestanome inconsapevole a sua volta, della societa' Micap, quella poi fallita nel dicembre del 2006. L'uomo e' risultato essere un cameriere in servizio nell'Hotel Daniel's di proprieta' di Coppola e la cui moglie lavorava come domestica dalla madre dell'immobiliarista. Doru Trifan, questo il nome del rumeno che non e' indagato, era stato nominato amministratore e poi liquidatore della Micap. Tra i vari prestanome di cui Danilo Coppola si serviva, ci sono numerosi rumeni alcuni dei quali residenti in Romania: un portiere d'albergo, un muratore e sua moglie, una domestica. Gli investigatori lavorano anche per capire se le banche fossero al corrente che dietro persone assolutamente non facoltose e impreparate al ruolo che ricoprivano ci fosse l'imprenditore romano, ipotesi tutt'altro che peregrina.
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