LA LISTA NOZZE!!!!!!!!!!!!!!!
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Grazie a tutti
mercoledì, aprile 23, 2003
lunedì, aprile 21, 2003
parto er diciotto a ssera, e rientro al due de maggio ! ! !
...a poterlo fare però!
ammiro il virtuoso che, con l'abile gioco degli incastri a scaletta, è riuscito a partire in vacanza ( che strana parola )
per più di quindici giorni, e dove se ne sono andati?
mah...un po qua e un po la, i più ricchi avranno varcato i confini Nazionali per dirigersi oltralpe o, meglio ancora saranno
atterrati su qualche calda spiaggia Egiziana, o alle Maldive o chissà dove.
Nel mio caso specifico, sono rimasto a Roma e sono andato a spasso insieme a Livia,
con Mommy ed Aruen, che adesso dormono e russano accanto a me.
Domani si torna a lavoro, ma il 24 sarà ancora il dì di festa, preludio della vacanza del primo di maggio...
Ragazzi, buonanotte!
martedì, aprile 15, 2003
ma la guerra e' finita ?
io mica l'ho capito ancora, sapete?
da una parte mi si dice di SI, ma dall'altra mi chiedo :
"E le famigerate armi chimiche, causa scatenante del conflitto, dove sono?"
Semplice, NON CI SONO, è stato solo un pretesto per sganciare qualche migliaio
di BOMBE su Baghdad e svuotare gli arsenali prima della prossima guerra.
Ma Signor presidente, ci dica, che pensa di fare ora?
Credo che gli USA abbiano ora il peggior presidente della loro centenaria storia.
Rimane ancora l'arcano di come sia potuto diventare Presidente uno, votato da
meno elettori rispetto al suo avversario, ma tant'è ! ! !
Che altro ci rimane se non sperare che George Jr, venga riccamete
TROMBATO alle prossime elezioni?
Un solo grido unisce tutti noi :
ARIDATECE ER PANNOCCHIONE
che preferifa farsi tirare qualcos'altro piuttosto che le bombe...
io mica l'ho capito ancora, sapete?
da una parte mi si dice di SI, ma dall'altra mi chiedo :
"E le famigerate armi chimiche, causa scatenante del conflitto, dove sono?"
Semplice, NON CI SONO, è stato solo un pretesto per sganciare qualche migliaio
di BOMBE su Baghdad e svuotare gli arsenali prima della prossima guerra.
Ma Signor presidente, ci dica, che pensa di fare ora?
Credo che gli USA abbiano ora il peggior presidente della loro centenaria storia.
Rimane ancora l'arcano di come sia potuto diventare Presidente uno, votato da
meno elettori rispetto al suo avversario, ma tant'è ! ! !
Che altro ci rimane se non sperare che George Jr, venga riccamete
TROMBATO alle prossime elezioni?
Un solo grido unisce tutti noi :
ARIDATECE ER PANNOCCHIONE
che preferifa farsi tirare qualcos'altro piuttosto che le bombe...
Alex Baroni
E' successo poco piu' di un anno fa...
una persona se ne andava, a causa di un incidente stradale, con la sua moto.
Alex Baroni ci salutava, dopo un lungo periodo di attesa e speranza.
Il 13 Aprile i suoi amici lo hanno ricordato in due modi :
la famiglia si e' stretta nel ricordo, celebrando una messa presso la chiesa di Santo Spirito in Sassia,
alcuni mattoncini del suo muretto, invece, hanno organizzato uno spettacolo a Milano, cantando
le sue canzoni, e ricordandolo a modo loro.
Ad un anno di distanza, siamo ancora qui a parlare di lui, con la consapevolezza che il suo ricordo
e' sempre vivo nelle persone che gli hanno voluto, e gli vogliono tutt'ora bene, mantenendo Alex Baroni,
vivo oggi più che mai...
Per Alex...
» Dentro Di Te «
Fino a quando tu mi resti nella mente, finche' ti trovo qui
fino a quando piu di te non conta niente, io ti diro' di si
io sono vivo, sono vivo, e non mi posso sbagliare.
fino a quando l' anima delle canzoni, va dove vivi tu
fino a quando trovo le soluzioni, dove cammini tu
io sono vivo, sono vivo.
dentro di te, fino quando non ho parole
insieme a te, fin dove si puo' vedere
fino a quando non consumo le parole, dico la verita'
che ti sento come una rivoluzione, che mi liberera'
io sono vivo, sono vivo, e so che ho bisogno di te.
di musica e di parole
insieme a te, in sogno potro' volare
dentro di te, un anima da bruciare
insieme a te, fin dove si puo vedere.
vivo di sole insieme a te
vivo di cielo dentro te
vivo di musica e di te, e so che cosa fare.
dentro di te, fin quando si puo' volare
insieme a te, fin quando non ho parole
dentro di te, un anima da bruciare
dentro di te
dentro di te
dentro di te
fino a quando tu mi resti nella mente, fino a quando ti
ritrovo qui
E' successo poco piu' di un anno fa...
una persona se ne andava, a causa di un incidente stradale, con la sua moto.
Alex Baroni ci salutava, dopo un lungo periodo di attesa e speranza.
Il 13 Aprile i suoi amici lo hanno ricordato in due modi :
la famiglia si e' stretta nel ricordo, celebrando una messa presso la chiesa di Santo Spirito in Sassia,
alcuni mattoncini del suo muretto, invece, hanno organizzato uno spettacolo a Milano, cantando
le sue canzoni, e ricordandolo a modo loro.
Ad un anno di distanza, siamo ancora qui a parlare di lui, con la consapevolezza che il suo ricordo
e' sempre vivo nelle persone che gli hanno voluto, e gli vogliono tutt'ora bene, mantenendo Alex Baroni,
vivo oggi più che mai...
Per Alex...
» Dentro Di Te «
Fino a quando tu mi resti nella mente, finche' ti trovo qui
fino a quando piu di te non conta niente, io ti diro' di si
io sono vivo, sono vivo, e non mi posso sbagliare.
fino a quando l' anima delle canzoni, va dove vivi tu
fino a quando trovo le soluzioni, dove cammini tu
io sono vivo, sono vivo.
dentro di te, fino quando non ho parole
insieme a te, fin dove si puo' vedere
fino a quando non consumo le parole, dico la verita'
che ti sento come una rivoluzione, che mi liberera'
io sono vivo, sono vivo, e so che ho bisogno di te.
di musica e di parole
insieme a te, in sogno potro' volare
dentro di te, un anima da bruciare
insieme a te, fin dove si puo vedere.
vivo di sole insieme a te
vivo di cielo dentro te
vivo di musica e di te, e so che cosa fare.
dentro di te, fin quando si puo' volare
insieme a te, fin quando non ho parole
dentro di te, un anima da bruciare
dentro di te
dentro di te
dentro di te
fino a quando tu mi resti nella mente, fino a quando ti
ritrovo qui
sabato, aprile 12, 2003
Italiani....brava gente
leggete e meravigliatevi...
Per Saddam bagni e statue. Tutto made in Italy
I proprietari di una ditta di Pietrasanta (Lu) riconoscono il monumento realizzata dieci anni fa e abbattuto ieri
ROMA, 11 apr - Nonostante fosse semidistrutta dalle cannonate l'hanno riconosciuta ugualmente in tv:
era la statua di Saddam che avevano costruito circa 10 anni fa, agli inizi degli anni '90.
Protagonisti della vicenda i proprietari italiani di una fonderia di Pietrasanta (Lucca) che,
quando hanno visto le immagini hanno commentato: «È stata tra le ultime a cadere.
L'hanno dovuta minare alla base per tirarla giù: era troppo resistente».
La scultura di bronzo, alta dieci metri e pesante 15 tonnellate era collocata in una
delle piazze più rappresentative della città.
Dopo i bagni nella residenza presidenziale è quindi made in Italy anche il monumento al Raìs.
La ditta Del Chiaro, dopo quella commissione giunta dall'artista iracheno Suhel Del Chiaro,
non ha più ricevuto ordini dell'Iraq. «Colpa -spiegano- della Guerra del Golfo prima
(scoppiata due giorni prima della consegna della statua) e dell'embargo poi».
Ma quell'opera, spiega Franco del Chiaro, se la ricordano bene:
«Per portarla a Bagdad è stata montata su un aereo russo con un braccio
smontato e rimontata sul posto. È stato mio padre a eseguire i lavori di persona.
Vederla distrutta ci è dispiaciuto: era comunque un'opera d'arte». (News2000)
da - libero.it -
leggete e meravigliatevi...
Per Saddam bagni e statue. Tutto made in Italy
I proprietari di una ditta di Pietrasanta (Lu) riconoscono il monumento realizzata dieci anni fa e abbattuto ieri
ROMA, 11 apr - Nonostante fosse semidistrutta dalle cannonate l'hanno riconosciuta ugualmente in tv:
era la statua di Saddam che avevano costruito circa 10 anni fa, agli inizi degli anni '90.
Protagonisti della vicenda i proprietari italiani di una fonderia di Pietrasanta (Lucca) che,
quando hanno visto le immagini hanno commentato: «È stata tra le ultime a cadere.
L'hanno dovuta minare alla base per tirarla giù: era troppo resistente».
La scultura di bronzo, alta dieci metri e pesante 15 tonnellate era collocata in una
delle piazze più rappresentative della città.
Dopo i bagni nella residenza presidenziale è quindi made in Italy anche il monumento al Raìs.
La ditta Del Chiaro, dopo quella commissione giunta dall'artista iracheno Suhel Del Chiaro,
non ha più ricevuto ordini dell'Iraq. «Colpa -spiegano- della Guerra del Golfo prima
(scoppiata due giorni prima della consegna della statua) e dell'embargo poi».
Ma quell'opera, spiega Franco del Chiaro, se la ricordano bene:
«Per portarla a Bagdad è stata montata su un aereo russo con un braccio
smontato e rimontata sul posto. È stato mio padre a eseguire i lavori di persona.
Vederla distrutta ci è dispiaciuto: era comunque un'opera d'arte». (News2000)
da - libero.it -
giovedì, aprile 10, 2003
SSSSSalve a tutti!
vi piace questo bel disegnino?
è opera di Fabiana, una talentuosissima disegnatrice
calabrese.
Ho scoperto la sua arte, per caso, girando girando ma sono rimasto colpido dai suoi disegni, dai suoi colori
e dal suo tratto magnifico.
Sul suo sito ci sono altre sue opere, tutte bellissime e coloratissime, è stato molto difficile scegliere la più
rappresentativa sapete?
Fateci un salto dai!
e poi fatemi sapere che ci pensate...dopo tutto questo casino della Guerra, un po di svago ci vuole no?
mercoledì, aprile 09, 2003
..la cavalcata tecnologica non la ferma nemmeno la guerra.
'sta gente voleva un computer, e gli è toccato BOMBARDARE BAGDAD per poterselo permettere.
Ma il dubbio che mi sorge è questo : ma se manca la corrente, come lo fanno funzionare sto coso, e inoltre...
come fanno a chiamare l'HELP DESK ! ! !
gli posso sempre proporre RHD
lunedì, aprile 07, 2003
IO NON HO PAURA - Niccolò Ammanniti
Ed. EINAUDI TASCABILI - STILE LIBERO
Pp 219 - euro 8,26
Mi sono avvicinata a questo scrittore con molta curiosità. La prima volta che ne ho sentito parlare è stato in una trasmissione radiofonica di Radio Deejay.; Daria Bignardi, allora meno conosciuta, ne fece una recensione dettagliata e interessante, ma giustamente velata, che mi incuriosì molto.
Non l'ho comprato subito pur ripromettendomi di farlo presto; ho aspettato perché dato il tema piuttosto difficile ero scettica o forse spaventata, o forse ancor di più non conoscendo Ammanniti non riuscivo a fidarmi del fatto che potesse essere una buona lettura.
"Io non ho paura" ha vinto il premio letterario Viareggio - Repaci 2001 per la narrativa, e questo mi ha incuriosita maggiormente, forse rassicurata.
Dopo altro tempo passato a pensarci decido di acquistarlo ma la mia ritrosia sembra ben radicata perché non inizio subito la lettura. E' lì nella mia libreria, lo guardo e lo riguardo; finalmente mi decido e nella lettura sono seriamente invasa da sentimenti contrastanti. Lo amo e lo disprezzo al tempo stesso. Mi piace il modo semplice e diretto di Ammanniti di comunicare, nessun giro di parole, tutto è lì sotto gli occhi del lettore. Dunque scorre tutto via veloce all'apparenza eppure non sono totalmente soddisfatta, almeno fino ad un certo punto, ovvero fino a quando gli eventi cominciano a crescere, a infittirsi, a viaggiare velocemente, ad aumentare il ritmo e quindi l'interesse del lettore.
Tutto è incentrato e concentrato sul piccolo protagonista che affronta gli eventi più grandi di lui, suo malgrado. Data la sua età il lettore entra nel mondo di un fanciullo, nei suoi pensieri e soprattutto nella sua viva immaginazione, nei suoi perché e nelle sue paure.
Particolare interessante , oltre alla giovane semplicità del protagonista, è il suo coraggio e la sua energia vitale affiancati alla curiosità che lo porta a cercare la soluzione dell'arcano mistero in cui viene a trovarsi coinvolto senza volerlo.
Ammanniti affianca personaggi stravaganti al protagonista, fastidiosi individui in molti atteggiamenti spiegati con dovizia di particolari.
Tutto l'ambiente risulta ostico, scialbo, povero di sostanze e a volte di contenuti, ma è questo l'ambientamento del racconto, estrazione sociale povera che spiega il perché degli eventi. Il piccolo protagonista, che racconta in prima persona, spicca come un faro nel buio fino a divenire l'eroe del romanzo. Cosa scopre di tanto assurdo? Scopre in una buca ai piedi di una casa abbandonata e diroccata un corpicino martoriato ma in vita. E da qui comincia un andare e venire, una sequenza di domande per lui senza risposte fino alla triste consapevolezza (quasi immediata) che in tutta la faccenda sia coinvolto suo padre.
Non vado oltre, voglio lasciare la curiosità a chi di voi possa da adesso essere interessati a tale lettura. Il testo, come già detto, scorre via in fin dei conti, velocemente, ma a mio avviso il finale lascia un po' a desiderare, perdendosi in una risoluzione troppo netta e troppo rapida, soprattutto pensando che fino alla metà del libro il tutto soffre di una conclamata lentezza; ma si lascia leggere e vivere.
posted by Livia Frigiotti
Ed. EINAUDI TASCABILI - STILE LIBERO
Pp 219 - euro 8,26
Mi sono avvicinata a questo scrittore con molta curiosità. La prima volta che ne ho sentito parlare è stato in una trasmissione radiofonica di Radio Deejay.; Daria Bignardi, allora meno conosciuta, ne fece una recensione dettagliata e interessante, ma giustamente velata, che mi incuriosì molto.
Non l'ho comprato subito pur ripromettendomi di farlo presto; ho aspettato perché dato il tema piuttosto difficile ero scettica o forse spaventata, o forse ancor di più non conoscendo Ammanniti non riuscivo a fidarmi del fatto che potesse essere una buona lettura.
"Io non ho paura" ha vinto il premio letterario Viareggio - Repaci 2001 per la narrativa, e questo mi ha incuriosita maggiormente, forse rassicurata.
Dopo altro tempo passato a pensarci decido di acquistarlo ma la mia ritrosia sembra ben radicata perché non inizio subito la lettura. E' lì nella mia libreria, lo guardo e lo riguardo; finalmente mi decido e nella lettura sono seriamente invasa da sentimenti contrastanti. Lo amo e lo disprezzo al tempo stesso. Mi piace il modo semplice e diretto di Ammanniti di comunicare, nessun giro di parole, tutto è lì sotto gli occhi del lettore. Dunque scorre tutto via veloce all'apparenza eppure non sono totalmente soddisfatta, almeno fino ad un certo punto, ovvero fino a quando gli eventi cominciano a crescere, a infittirsi, a viaggiare velocemente, ad aumentare il ritmo e quindi l'interesse del lettore.
Tutto è incentrato e concentrato sul piccolo protagonista che affronta gli eventi più grandi di lui, suo malgrado. Data la sua età il lettore entra nel mondo di un fanciullo, nei suoi pensieri e soprattutto nella sua viva immaginazione, nei suoi perché e nelle sue paure.
Particolare interessante , oltre alla giovane semplicità del protagonista, è il suo coraggio e la sua energia vitale affiancati alla curiosità che lo porta a cercare la soluzione dell'arcano mistero in cui viene a trovarsi coinvolto senza volerlo.
Ammanniti affianca personaggi stravaganti al protagonista, fastidiosi individui in molti atteggiamenti spiegati con dovizia di particolari.
Tutto l'ambiente risulta ostico, scialbo, povero di sostanze e a volte di contenuti, ma è questo l'ambientamento del racconto, estrazione sociale povera che spiega il perché degli eventi. Il piccolo protagonista, che racconta in prima persona, spicca come un faro nel buio fino a divenire l'eroe del romanzo. Cosa scopre di tanto assurdo? Scopre in una buca ai piedi di una casa abbandonata e diroccata un corpicino martoriato ma in vita. E da qui comincia un andare e venire, una sequenza di domande per lui senza risposte fino alla triste consapevolezza (quasi immediata) che in tutta la faccenda sia coinvolto suo padre.
Non vado oltre, voglio lasciare la curiosità a chi di voi possa da adesso essere interessati a tale lettura. Il testo, come già detto, scorre via in fin dei conti, velocemente, ma a mio avviso il finale lascia un po' a desiderare, perdendosi in una risoluzione troppo netta e troppo rapida, soprattutto pensando che fino alla metà del libro il tutto soffre di una conclamata lentezza; ma si lascia leggere e vivere.
posted by Livia Frigiotti
Hanno trovato casa aperta
Pare che gli americani siano entrati nella città di Baghdad, penetrando come una lama
arroventata nel burro.
Le porte erano praticamente spalancate, nonostante il ministro dell'informazione si ostini
ancora a dire che gli invasori sono stati ricacciati fuori, e tante altre cose.
I regimi dittatoriali sono tutti uguali, Mussolini, Hitler, Milosevic, ecc, ecc.
Sono tutti propaganda, tante parole, e tanta immagine.
Il popolo cosa può fare? Stare vicino al tiranno, fino a che questo non decade, per poi
appenderlo a testa sotto e far scempio dei suoi resti; ne più ne meno di ciò che è
accaduto qualche manciata di decine di anni fa in Piazzale Loreto, dove il popolo
Italiano ha dato segno di grande civiltà e rispetto della dignità umana.
Certo ora quel tempo è molto, molto lontano, ma la storia si ripete ciclicamente.
Adesso il "duce" sta in un Paese lontano...
ma sono sempre gli americani che arrivano a liberare un Paese che presenta
alle elezioni un unico candidato che riceve, giocoforza, il 99% dei voti.
Ora pare che il puù sia fatto...ma la fine e' ancora lontana da essere scritta.
Si parla di dopoguerra, si parla di ricostruzione, e allora aprira' tra poco il
SUPERMERCATO Iraq.
Apriranno i primi Mc Donald anche a Bagdad...
- Un Big Mac menu', grazie! -
P.S.
Ma non e' che le guerre l'america le fa solo per mangiare Mc in tutto il mondo?...mah!
Pare che gli americani siano entrati nella città di Baghdad, penetrando come una lama
arroventata nel burro.
Le porte erano praticamente spalancate, nonostante il ministro dell'informazione si ostini
ancora a dire che gli invasori sono stati ricacciati fuori, e tante altre cose.
I regimi dittatoriali sono tutti uguali, Mussolini, Hitler, Milosevic, ecc, ecc.
Sono tutti propaganda, tante parole, e tanta immagine.
Il popolo cosa può fare? Stare vicino al tiranno, fino a che questo non decade, per poi
appenderlo a testa sotto e far scempio dei suoi resti; ne più ne meno di ciò che è
accaduto qualche manciata di decine di anni fa in Piazzale Loreto, dove il popolo
Italiano ha dato segno di grande civiltà e rispetto della dignità umana.
Certo ora quel tempo è molto, molto lontano, ma la storia si ripete ciclicamente.
Adesso il "duce" sta in un Paese lontano...
ma sono sempre gli americani che arrivano a liberare un Paese che presenta
alle elezioni un unico candidato che riceve, giocoforza, il 99% dei voti.
Ora pare che il puù sia fatto...ma la fine e' ancora lontana da essere scritta.
Si parla di dopoguerra, si parla di ricostruzione, e allora aprira' tra poco il
SUPERMERCATO Iraq.
Apriranno i primi Mc Donald anche a Bagdad...
- Un Big Mac menu', grazie! -
P.S.
Ma non e' che le guerre l'america le fa solo per mangiare Mc in tutto il mondo?...mah!
martedì, aprile 01, 2003
Buonasera, per l'angolo della letteratura oggi abbiamo "SOSTIENE PEREIRA" di Antonio Tabucchi.
Il libro sarà allegato a Repubblica per tutta la settimana.
Di questo libro ho letto solo le prime due pagine, e sono bastate a farmi innamorare dell'intera opera.
Questo incipit, vale tanissimo perchè riesce a mettere, il lettore nelle migliori condizioni possibili.
MEMORABILI, quanto IRRIPRODUCIBILI le parole "lisbona svavillava".
Sentite come le lettere si appoggiano piano, elegantemente l'una appresso all'altra senza accavallarsi?
ma distendendosi fino a diventare un soffice tappeto sintattico, sul quale adagiarsi a leggere TABUCCHI,
e quel "sostiene Pereira, che segna il passo della lettura su tutto il libro.
Sostiene Pereira di averlo conosciuto in un giorno d'estate. Una magnifica giornata d'estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava.
Pare che Pereira stesse in redazione, non sapeva che fare, il direttore era in ferie, lui si trovava nell'imbarazzo di metter su la pagina culturale, perché il "Lisboa" aveva ormai una pagina culturale, e l'avevano affidata a lui.
E lui, Pereira, rifletteva sulla morte.
Quel bel giorno d'estate, con la brezza atlantica che accarezzava le cime degli alberi e il sole che splendeva, e con una città che scintillava, letteralmente scintillava sotto la sua finestra, e un azzurro, un azzurro mai visto, sostiene Pereira, di un nitore che quasi feriva gli occhi, lui si mise a pensare alla morte. Perché? Questo a Pereira è impossibile dirlo.
Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira
- Buonasera è il tg3. Incidente ieri sera sul Viadotto della Magliana, durante il ritorno a Casa di Lorenzo.
Il tamponamento ha provocato sorpresa e spavento.
- Buonasera è il tg5. Poteva essere una tragedia. Lorenzo, rientrando a casa, è stato coinvolto in un incidente a catena. Lorenzo dopo aver ricordato di essere stato anche lui un tamponamento a catena, ha dichiarato : "Se fosse stata la barca di d'Alema sarebbe stato peggio".
- Buonasera è il tg4. Attentato! Si tratta di attentato. Maxitamponamento ieri sera sul viadotto della magliana, una macchina assassina, quindi comunista, ha quasi disintegrato il Lorenzo mentre battezzava una vecchietta.
Lorenzo, accortosi del sopraggiungimento del veicolo, ha salvato la vecchietta lanciandola lontana.
L'anziana signora ha dicharato: quando mi ha stretto mi sono sentita ancora donna.
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