lunedì, dicembre 19, 2005

Pare che se ne sia andato...ma è tutt'altro che una vittoria, anzi.
Ciò significa che la Banca d'Italia era in un momento di vera difficoltà e se la situazione è uscita fuori solo ora, chissà da quanto tempo....



IL DOCUMENTO
Antonio Fazio si è dimesso
la nota di via Nazionale

ROMA - Antonio Fazio lascia la carica di governatore di Bankitalia. Nella nota di Palazzo Koch si legge: "Il governatore ha rassegnato oggi le proprie dimissioni nelle mani del consigliere anziano. Esse verranno presentate al consiglio superiore nell'ordinaria riunione di domani". "La decisione - prosegue il comunicato - autonomamente assunta con tranquilla coscienza, è volta a riportare serenità nel superiore interesse del paese e della banca d'Italia".

"Il governatore Fazio ha servito la Banca e il Paese per quarantacinque anni, dal 1960. Nel corso del suo lungo impegno, intreramente dedicato all'istituto, ha dato impulso alla ricerca economica e istituzionale. Nel Servizio Studi ha costruito, negli anni sessanta, il primo modello econometrico dell'economia italiana, all'avanguardia a livello internazionale. Ha elaborato schemi originali di analisi monetaria applicati con efficacia per la stabilizzazione dell'economia italiana e del cambio negli anni settanta e ottanta".

"La Banca d'Italia - prosegue la nota - con la politica monetaria e del credito, ha abbattuto alla metà degli anni novanta l'inflazione, realizzando in tal modo la condizione per partecipare all'Unione economica e monetaria. A metà degli anni novanta il sistema creditizio era strutturalmente fragile. E' stata condotta un'opera di ristrutturazione e di consolidamento dalla quale è emerso un sistema bancario ampiamente privatizzato, con accresciute dimensioni degli intermediari, solidità economica e patrimoniale, accentuata concorrenza".

"Incessante - afferma ancora via Nazionale - è stata la promozione degli interessi nazionali, in coerenza con gli interessi europei, nel rispetto della legge e con gli strumenti posti a disposizione dell'ordinamento. La valorizzazione dell'indipendenza della Banca d'Italia, del suo assetto, della sua articolazione organizzativa, del suo impareggiabile patrimonio di professionalità e competenza è stata costante. Su questo ricchissimo patrimonio, sull'amore per l'Istituto, sulla costante cura della sua autonomia il Paese può fare pieno affidamento".

(19 dicembre 2005)

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