mercoledì, novembre 13, 2002

Il Consorzio per la tutela del Franciacorta, mi manda questo comunicato
che ci fa comprendere meglio l'importanza dei prodotti Franciacorta.



NON CHIAMATE IL FRANCIACORTA “SPUMANTE”





Il Franciacorta DOCG (denominazione di origine controllata e garantita)
non deve essere chiamato “spumante”.Il termine generico “vino
spumante” è un po’ stiracchiato: può designare un’eccezionale vino con le
bollicine ma anche un “vino gazzosa”, un vino con aggiunta di anidride
carbonica dal costo basso e molto discutibile, entrambi con lo stesso tipo
di abbigliamento e quindi ingannevole per il consumatore. Inoltre la legge
che disciplina la produzione del Franciacorta, con decreto del 1°
settembre 1995
, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale italiana n. 249
del 24 ottobre, vieta espressamente di “specificare in etichetta il
metodo di elaborazione
(cioè metodo classico o metodo tradizionale) e
di utilizzare il termine ‘vino spumante’”. In più la legge italiana n. 164
del 1992 prevede forti sanzioni (anche penali) per chiunque non rispetti
le norme (obblighi e divieti) contenute nei disciplinari di produzione.
Soprattutto i produttori del Franciacorta hanno molto a cuore il loro
vino e vogliono che venga sempre più riconosciuto dal consumatore per le
eccezionali e superlative qualità di gusto pieno e profumo delicato e
variegato, non da un termine generico come spumante.
E’ il nome della regione geografica dove crescono le sue vigne e dove
hanno sede i suoi produttori, limitata e definita nei suoi confini, a
battezzarlo, e solo quello. E … gradino per gradino, consumatore per
consumatore … il Franciacorta sta diventando sempre più il nome proprio,
capace in una sola parola di contenere tutte le caratteristiche di questo
vino speciale.
Franciacorta: un territorio, un metodo, un vino.



CONSORZIO PER LA TUTELA DEL FRANCIACORTA Consorzio per la tutela del Franciacorta

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