che ci fa comprendere meglio l'importanza dei prodotti Franciacorta.
NON CHIAMATE IL FRANCIACORTA “SPUMANTE”
Il Franciacorta DOCG (denominazione di origine controllata e garantita)
non deve essere chiamato “spumante”.Il termine generico “vino
spumante” è un po’ stiracchiato: può designare un’eccezionale vino con le
bollicine ma anche un “vino gazzosa”, un vino con aggiunta di anidride
carbonica dal costo basso e molto discutibile, entrambi con lo stesso tipo
di abbigliamento e quindi ingannevole per il consumatore. Inoltre la legge
che disciplina la produzione del Franciacorta, con decreto del 1°
settembre 1995, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale italiana n. 249
del 24 ottobre, vieta espressamente di “specificare in etichetta il
metodo di elaborazione (cioè metodo classico o metodo tradizionale) e
di utilizzare il termine ‘vino spumante’”. In più la legge italiana n. 164
del 1992 prevede forti sanzioni (anche penali) per chiunque non rispetti
le norme (obblighi e divieti) contenute nei disciplinari di produzione.
Soprattutto i produttori del Franciacorta hanno molto a cuore il loro
vino e vogliono che venga sempre più riconosciuto dal consumatore per le
eccezionali e superlative qualità di gusto pieno e profumo delicato e
variegato, non da un termine generico come spumante.
E’ il nome della regione geografica dove crescono le sue vigne e dove
hanno sede i suoi produttori, limitata e definita nei suoi confini, a
battezzarlo, e solo quello. E … gradino per gradino, consumatore per
consumatore … il Franciacorta sta diventando sempre più il nome proprio,
capace in una sola parola di contenere tutte le caratteristiche di questo
vino speciale.
Franciacorta: un territorio, un metodo, un vino.
Consorzio per la tutela del Franciacorta
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